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WUNDERKAMMER
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Tutto quello che c’è e che ci deve essere.
La Wunderkammer conosce il suo destino e conserva avidamente il suo prezioso contenuto.
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...non vorresti entrare nel buio, buttarti là in mezzo semplicemente perchè non sai cosa c'è al di là? Farti venire i brividi sulla pelle, sentire l'odore del vento...gli occhi bruciano, lacrimano, ma la mente vola; tu sei ancora lì, ma lei sta viaggiando a velocità supersoniche per raggiungere quello che il tuo corpo mai sarà in grado neanche di sfiorare...stringi la mano e ne trovi un'altra che sta facendo lo stesso. Siete nello stesso viaggio, la mente o il corpo? non fa più alcuna differenza.
E se la stella decidesse di aprirsi? Esploderebbe in mille pezzi, cancri luminosi che presto si spegnerebbero per lasciare il posto al nulla cosmico, il vuoto senza uscita, incolmabile, il cui peso nessun altro astro riuscirebbe a sopportare.
L'umanità si ciba della propria imperfezione. L’apprezza, la divora, la innalza, la persegue, se ne ciba. L'umanità vive della propria imperfezione, la ricerca non trovandone mai abbastanza dentro di sè.
E contemporaneamente cerca di tendere alla perfezione. Quella perfezione in cui non vuole in nessun modo che vi rientri la propria imperfezione, vero nocciolo di quell'aspirazione.
Inconsapevolmente si punta ad un livello che è in realtà costituito interamente di imperfezione, difetti, l'anima della genialità, l’elemento che fa della specie umana la razza (im)perfetta.
...e se Picasso avesse dipinto i volti come siamo soliti vederli?
Se Van Gogh avesse disegnato quei girasoli nella sua stanza colorandoli con la loro reale luminosità, con quelle spente sfumature di giallo?
La perfezione, questa ricerca malata verso qualcosa che neanche si conosce è un semplice pretesto. Un pretesto che permette di sfornare ogni giorno della nostra vita un piccolo gioiello di imperfezione, di cui andiamo fieri per i primi attimi, poi cerchiamo subito di migliorare, perchè non abbastanza adatto pensiamo noi....o forse perchè non abbastanza imperfetto?
La verità, la mia piccola verità, è che l'uomo non tende alla ricerca della perfezione, quanto più alla ricerca di un'innata imperfezione, senza la quale nessuno di noi si sentirebbe davvero vivo.